Il Presidente Giuseppe Scopelliti, nel corso di un’audizione in Senato, ha rassicurato circa l’imminente arrivo della nave che trasporterà le armi chimiche siriane. Un’operazione di routine per il porto di Gioia Tauro che, a detta di Scopelliti, “non comporta alcun rischio per il territorio”. Scopelliti ha inoltre sottolineato che le navi con le armi chimiche siriane non arriveranno prima di metà febbraio e dopo il sopralluogo dell’ Opac, che dovrebbe avvenire la settimana prossima. Il presidente calabrese ha ricordato che sia il governo, sia il personale che gestisce il terminal di Gioia Tauro sia l’Opac hanno fornito tutte le rassicurazioni del caso: “Allo stato – ha dichiarato – non ci sono elementi che lasciano pensare a rischi. Ne’ qualcuno ci ha portato elementi per dire che quanto sostenuto dalle autorità interessate siano informazioni non corrette”. “Negli incontri che abbiamo avuto a Palazzo Chigi rispetto alle iniziative intraprese dal governo per questa operazione ci è stato riferito che tra il 2012 e il 2013 sono state movimentati circa 3mila container di sostanze classificate 6.1, sostanze pericolose – spiega all’Agi Scopelliti – qui si tratta di circa 60 container e sia la Capitaneria di porto sia il terminalista e l’Ispra affermano siano normalissime operazioni come sono state fatte in altre circostanze. Quindi non c’è nessuna pericolosità che viene registrata rispetto a questo tipo di intervento, dal governo viene ricordato che verrà allestito dal terminalista un pronto soccorso da campo perché si ritiene che la pericolosità in casi peggiori non comporta grandi elementi di criticità'”.
Il trasbordo delle armi chimiche dalla nave danese che le ha caricate in Siria al cargo Usa Cape Ray, avverrà in banchina, da nave a nave, senza che la merce venga stoccata a terra. L’area che potrebbe essere interessata in caso di incidente, ha detto Scopelliti, è solo quella delle operazioni, con un raggio di 300-400 metri. In ogni caso, ha assicurato il governatore, nel porto di Gioia Tauro sarà allestito un presidio sanitario in grado di trattare il personale portuale che, in caso di incidente, dovesse essere contaminato. Scopelliti ha inoltre precisato che “non si tratta di armi ma di sostanze tossiche” che lo scalo calabrese tratta già. Prima di essere caricate sulla nave danese, inoltre, le sostanze sono state sottoposte ad un triplice imballaggio (effettuato da personale siriano istruito dall’Opac) e chiuse in container stagni, certificati dall’Opac. L’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche eseguirà anche una serie di controlli durante la navigazione, per verificare che non vi siano perdite dai container. La prossima settimana, infine, il personale dell’organizzazione farà un sopralluogo a Gioia assieme alle autorità italiane per verificare le condizioni di sicurezza a terra e a mare.
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