Reggio Calabria. Di certo c’è solo la psicosi collettiva che si è propagata tra i residenti di Ortì e zone limitrofe. C’è chi è pronto a giurare che una pantera si aggira tra i boschi e nel piccolo centro preaspromontano, falcidiando bestiame e animali selvatici. La verità al momento è che di prove non ce ne sono, ma le forze dell’ordine, con grande senso di responsabilità, stanno ugualmente vigilando sulla zona con la massima attenzione.
Veniamo ai fatti. Già da una decina di giorni si è diffusa la voce che a Ortì si aggirerebbe una pantera. Gli unici dati comprovati sono: che una persona ha detto di avere avvistato nella zona intorno a Ortì un grosso animale di colore scuro, che è scappato via quando si è accorto della presenza dell’uomo; che è stata rinvenuta la carcassa di due animali che presenterebbero segni compatibili con l’ipotesi che siano stati uccisi da un grosso felino. Da qui è sorta l’ipotesi che si tratti di una pantera. Ma le precisazioni da fare, per non incorrere in facili allarmismi, sono ancora tante. Innanzitutto le carcasse degli animali sicuramente uccisi sono due, un cinghiale, e un montone. Solo quest’ultimo però è stato esaminato dai Carabinieri, già diversi giorni fa, quando ancora nessuno aveva ipotizzato l’esistenza di una pantera che si aggirerebbe in libertà. Vi è da precisare quindi che la carcassa del montone è stata esaminata solo dai militari dell’Arma, e non anche da un veterinario, e ancora che quando i Carabinieri hanno esaminato la carcassa dell’animale, questo era già morto da diversi giorni, quindi la carcassa presentava anche i segni di decomposizione che potrebbero avere minimizzato o ampliato i segni dell’aggressione. Sembrerebbe comunque che a uccidere la bestia sia stato un animale di grossa taglia, forse dotato di artigli. Insomma, dall’unico esemplare che i Carabinieri hanno esaminato, non vi è certezza che sia stato ucciso da una belva feroce, però vi è anche da annotare che sembrerebbe che l’animale che ha aggredito la bestia si sia concentrato nel mangiare le parti molli del montone, il che potrebbe essere compatibile con lo stile di caccia di un grosso felino. L’avvistamento di un animale di colore scuro ha fatto il resto, poi, per additare nella pantera il sospettato principale. Altri casi sono stati lamentati dagli abitanti, cui è stato sbranato qualche animale, ma finora la denuncia si è limitata all’affermazione “è stata la pantera”, senza mostrare l’animale morto e soprattutto i segni lasciati dall’assalitore.
Ad ogni buon modo le forze dell’ordine non hanno sottovalutato il pericolo, tuttora solo potenziale, e hanno predisposto dei servizi straordinari. I Carabinieri della Stazione di Ortì, diretta dal maresciallo Roberto Munafò, stanno infatti tenendo sotto controllo la zona abitata della piccola frazione. Gli abitanti sono stati avvisati di stare sul chi va là, è stato consigliato di non lasciare andare fuori casa i bambini se non sono accompagnati da un adulto. In ogni caso, viene fatto notare, quando l’animale è stato avvistato non si è scagliato contro l’uomo, ma ha preferito scappare, e questo potrebbe essere un buon segno, si conta sul fatto l’animale non attacca l’uomo. Subito al di fuori dell’abitato di Ortì, invece, sono già al lavoro gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, che stanno lavorando per addivenire alla cattura dell’animale. L’ordine è di prenderlo vivo. Non avendo attaccato l’uomo, infatti, non c’è alcuna ragione per far del male alla misteriosa bestia. Di certo, ancora, c’è che nessuna pantera risulta scomparsa dai carrozzoni del circo. L’unica ipotesi plausibile, se davvero si trattasse di un felino di grossa taglia, sarebbe quella che conduce a qualche sconsiderato amante degli animali che aveva pensato bene di allevare in giardino una belva feroce, e che questa per qualche ragione sia scappata via.
Fabio Papalia