Reggio Calabria. Da “un passo alla svolta” alla svolta dei dirigenti, l’azione amministrativa della giunta Falcomatà si incammina col piede giusto. Nel corso dell’intervista concessa oggi a Newz.it il primo cittadino ha annunciato la rotazione di tutti i dirigenti comunali. Una mossa che decisamente mette in contropiede le accuse di “immobilismo”, proiettando la giunta al contrattacco dei problemi cittadini a partire proprio dalle stanze dei bottoni. Falcomatà con questa mossa lava via da quelle camere anni e anni di incrostazioni e sedimentazioni con un girotondo di incarichi che non possiamo non salutare come benefico per la città. In alcuni casi, addirittura, si è giunti allo scorporo di alcuni settori che oggi escono dimezzati dalla scure della giunta Falcomatà.
Reggio Calabria è una città problematica, con un sindaco e una giunta giovane. Dopo oltre 4 mesi, pensa mai “chi me l’ha fatta fare”?
Più grande è la sfida e più alto sarà l’onore. Questa è la nostra stella polare, da un lato la voglia e la “fretta” di riuscire a cambiare tutto e subito, dall’altro la consapevolezza che è impossibile e comunque l’amministrazione dev’essere valutata nel corso dei 5 anni. Questo ci dà la forza di affrontare le giuste critiche per quello che ci si aspettava potesse cambiare nell’immediato e in realtà ancora stenta a cambiare, i piccoli problemi quotidiani, che purtroppo ci occupano la maggior parte delle giornate. Però sotto il profilo umano è senza dubbio una sfida molto intensa, senza tempo e senza tempi, che ti dà l’onere di affrontare le giornate dovendo tenere sempre alta la concentrazione ma allo stesso tempo la consapevolezza che c’è l’orgoglio di rappresentare una città che ha voglia di risollevarsi e di uscire da questa situazione. Quindi la consapevolezza che si rema e si ha tutti l’obiettivo comune di uscire da una situazione così complicata.
Sentimenti contrastanti che si alternano a quello che riusciamo a fare o a non fare a fine giornata. Ci sono momenti in cui la situazione sembra più grande delle nostre possibilità attuali, mentre ci sono, per fortuna, giornate che per quella che è l’attività e le prospettive a medio e a lungo termine, quindi per la programmazione, ti danno respiro ed energia. Così come l’energia te la continua a dare il quotidiano rapporto umano coi cittadini che, nonostante entrare a palazzo san Giorgio significa non uscirne più, cerchiamo di mantenere soprattutto nei territori, e la consapevolezza che aver detto fin dall’inizio le cose come stanno, non aver mai promesso mari e monti ma soltanto avere detto che la situazione è difficile e che questa città prima di tutto deve tornare alla normalità, ci fa confrontare con i cittadini in modo più sereno.
La cosa principale che ci chiedono è di risolvere i problemi di ogni giorno, dalla buca all’illuminazione, all’acqua e alle fogne. Se fossero solo questi i problemi ci troveremmo al pari di altre città, Roma o Genova e altre metropoli che si confrontano con altri problemi quotidiani, ma l’azione dell’amministrazione non può riguardare solo il quotidiano. Potare un albero o curare il verde di una piazza è ad oggi non dico un’impresa titanica ma molto difficile, ma questo non ci deve fare distogliere l’occhio dalle sfide più grandi anche a breve termine: ossia quelle di una gestione più organica dei servizi pubblici essenziali quindi con la costituzione delle società in house, quelle del piano di riequilibrio e quindi quelle di realizzare e redigere un bilancio reale, un bilancio che tiene conto dei principi di armonizzazione che dal 2016 inizieranno a entrare in vigore e una programmazione che tiene anche e sopratutto conto delle sfide più imminenti come quelle della città metropolitana.
Allo stesso tempo è chiaro che un’amministrazione oltre che occuparsi di servizi deve occuparsi anche di quelle opere che fanno crescere la città: su questo il primo obiettivo è quello di sbloccare al più presto alcune opere del Decreto Reggio. Già rispetto allo sfogo avuto in conferenza stampa di passi ne sono stati fatti, finalmente ho avuto la nomina di funzionario delegato, finalmente siamo riusciti a bloccare quel pignoramento che di fatto impediva l’arrivo nelle casse del Decreto Reggio dei fondi necessari alla realizzazione delle opere, adesso c’è da programmare quello che si riuscirà a fare in questo 2015, perché per il 2015 è stanziata una certa somma, e in base a questa somma stiamo stilando una scaletta di priorità per completare quel che già è in atto ma soprattutto la sfida più grande è la rimodulazione, quindi vedere quelle opere che non sono più attuali e decidere cosa oggi è più prioritario.
Quali sono le opere che considerate prioritarie?
Siamo ad aprile quindi non sarebbe ottimale andare adesso a riprendere un lavoro ancora in fase di progettazione. Ci sono sostanzialmente due grandi opere che vogliamo riavviare: il parco lineare sud e le aste del Calopinace. Due opere importanti e strategiche per la città perché il Parco lineare è un affaccio al mare nella zona sud, quindi una sorta di prosecuzione del Lungomare, mentre le aste del Calopinace di fatto danno sollievo e migliorano il collegamento tra il centro e le zone pedemontane della città. Accanto a questo ci sono delle realizzazioni un po’ più piccole che possiamo portare avanti, e speriamo a termine, tra cui il completamento della riqualificazione dell’ex 208, la palestra di Cannavò, anche in questo caso abbiamo preso un impegno preciso coi ragazzi della scuola. Poi tutto il resto va recuperato, va rivisitato opera per opera e collegato a un’altra delle situazioni su cui si sta lavorando, ossia l’approvazione del Psc (piano strategico comunale) e la realizzazione del Put e Pum (piano urbano del traffico e piano urbano della mobilità – ormai si va avanti per sigle). Anche queste sono delle priorità per due motivi: intanto continuare ad appaltare opere senza avere il piano strategico comunale è come dire che la mano sinistra non sa quel che fa la mano destra, realizzare il piano urbano della mobilità è la precondizione per attingere a tanti bandi comunitari e a tanti finanziamenti comunitari. A proposito di mobilità il settore urbanistica sta lavorando sui fondi Cipe sulla mobilità. Anche su questo c’era stato un rimpallo tra Comune e Regione per dei progetti che non erano stati ritenuti logici sotto il profilo dello sblocco della mobilità in città, noi abbiamo deciso di riprendere l’idea iniziale, portata avanti in collaborazione con l’università, abbiamo sottoposto questa idea al sottosegretario Delrio e si è deciso che ci sarà un contributo sulla fase esecutiva di questa progettazione da parte del Ministero in modo da non perdere questo finanziamento Cipe che è di oltre 100 milioni.