Reggio Calabria. Il Movimento per le Autonomie riparte da Reggio Calabria con la prima conferenza programmatica. L’importante incontro si è tenuto presso l’hotel Excelsior ed ha visto la partecipazione di quadri dirigenti del movimento provinciale, simpatizzanti ed un nutrito ed attento pubblico che ha seguito i lavori. La conferenza è stata presieduta e moderata dal Coordinatore cittadino Aldo De Caridi che, aprendo i lavori, ha sottolineato il ruolo importante che il Movimento per le Autonomie può recitare nella società, poiché si è aperta una fase importante per superare la crisi del sistema e serve , quindi, una forte azione pervasa da quei valori di cui il movimento è portatore. Citando Benedetto XVI nel richiamo ai valori cristiani, il Coordinatore cittadino ha puntato l’accento sul modo con cui va governata la nuova fase del federalismo, ancorandola ad inderogabili principi di solidarietà e sussidiarietà orizzontale. È seguita poi l’ampia relazione introduttiva del Coordinatore Organizzativo Provinciale, Sebastiano “Bebo” Zavettieri, che ha incentrato l’analisi, facendo un’ ampia disamina del contesto e sulle prospettive attuali e future del Movimento. Lo stesso Zavettieri ha poi sottolineato la necessità di trasformare il consenso elettorale dell’Mpa, cresciuto marcatamente in occasione delle ultime consultazioni, in radicamento sul territorio, aprendo una fase organizzativa, che deve necessariamente passare dall’apertura dei circoli alla adozione dello statuto, sancendo così la fisionomia dell’Mpa in Calabria. Non sono mancati i cenni analitici sull’attuale quadro politico calabrese e reggino, ma quello che è stato affermato con decisione è la necessità di un Movimento che, forte della sua identità autonomista, deve fare delle questioni nodali del territorio la propria direttrice, ponendosi in posizione di equidistanza da Pdl e Pd, per inaugurare una fase di confronto basato sulla discontinuità e sul cambiamento. Sono seguite poi le due relazioni, affidate la prima al Segretario Regionale del Movimento Cristiano dei lavoratori Enzo Tromba, che ha incentrato l’intervento sulla inadeguatezza della rappresentanza politica del Sud, soprattutto dei due grandi “contenitori” che concentrano i loro interessi in aree geografiche limitate, il Pdl sull’asse lombardo-veneto e il Pd sulla direttrice tosco-emiliana. La questione meridionale può essere affrontata solo da una forza e da uomini di questo territorio, sicchè, provocatoriamente ,ha invitato il sindaco Scopelliti a lasciare il Pdl e a guidare il nascente Partito del Sud. L’altra relazione è toccata poi a Carlo Lottieri, filosofo libertario e docente all’Università di Siena, autore del testo “Il Federalismo salverà il Mezzogiorno”; il ragionamento di Lottieri, partendo è partito dall’assunto che per recuperare il gap del Mezzogiorno servono responsabilità e libertà di azione e, in questa direzione, il federalismo fiscale può essere davvero una leva, che, se compresa e “governata”, può risollevare il Mezzogiorno. E’ l’ultima opportunità e bisogna puntare su una politica concreta che, ad esempio, si spogli da un sistema centralistico, quello dello “statalismo razionale” che ha portato per il Mezzogiorno solo una deriva assistenzialista. Uno degli esempi pùò essere quello di introdurre un regime di detassazione degli utili d’impresa, attraverso un sistema “No Tax Region”, in luogo di aiuti e leggi speciali, poiché un sistema perequativo da solo non è sufficiente a riequilibrare il ritardo di sviluppo del sud rispetto al resto del paese. La conferenza ha poi registrato gli interventi programmati del Coordinatore Provinciale Nino Scopelliti, il cui ragionamento si è focalizzato sulla necessità del rilancio di una nuova questione meridionale, attraverso, in primis, un’adeguatezza politica che deve necessariamente fare il paio con la questione morale e con un recupero etico. Questo vale, anche, per il movimento che dovrà “filtrare” le adesioni, aprendosi alla società con nuova linfa. In quest’ottica anche la proposta di aprire una Commissione d’accesso per il Comune di Villa San Giovanni, teatro di reiterati attentati e intimidazioni ai Sindaci e a vari amministratori e funzionari. Sono seguiti, poi, l’intervento di Emilio Maviglia vice coordinatore, che ha ribadito il proprio impegno di amministratore e imprenditore vicino alla gente e del sindaco di Siderno, Sandro Figliomeni, che ha affermato come il Movimento è ben radicato su tutta la provincia ed è interlocutore valido delle istanze del territorio e delle aree marginali della provincia. La rotta è giusta e bisogna essere convinti che l’Mpa rappresenta i veri interessi del Sud e della Calabria. Peppe Giordano presidente del Consiglio Provinciale, cogliendo il senso degli interventi, ha dichiarato che il Movimento si deve concentrare a creare una classe dirigente adeguata e motivata per trasformare la sfida del Federalismo in opportunità per il Mezzogiorno, dove la partita non sarà solo contabile ma porterà ad una competizione tra sistemi locali e regionali; pertanto, vi è la necessita per l’MPA calabrese di dotarsi di un Centro Studi, ossia di un laboratorio che raccolga giovani motivati e le migliori risorse del territorio capaci di interpretare e “governare” il processo federalista. Le conclusioni sono state tracciate dall’On. Elio Belcastro, che nel suo articolato ragionamento, preannunciando il tema del concomitante Consiglio Nazionale, ha puntato sulla necessità di un impegno della classe dirigente e della Deputazione del movimento a favore del Sud, senza sconti, nel solco di una ineludibile esigenza che sia funzionale alla creazione di una forza dirompente, capace di attrarre e di fare rete tra le migliori intelligenze, scevra dall’appartenenza e che permetta al Sud di alzare la testa. Queste, ha annunciato l’On. Belcastro, saranno le premesse con le quali l’Mpa si muoverà per organizzarsi in direzione delle prossime competizioni regionali.